“The Last Dance” è una serie tv-documentario in 10 puntate, rilasciata per la prima volta il 20 Aprile 2020 nei paesi europei. È disponibile sulla piattaforma di streaming Netflix.
La docu-serie racconta l’ultima stagione del re del basket, Michael Jordan, nei Chicago Bulls, durante l’annata ’97-’98. Sono inclusi negli episodi filmati inediti di quella stagione e la partecipazione del numero 23 dei Bulls.
Come detto, la serie è composta da 10 puntate, ognuna delle quali dura 60 minuti. È stata vista da oltre 25 milioni di telespettatori, senza considerare il pubblico americano.
La serie mette in risalto ogni aspetto di Jordan. Tra questi anche la sua passione innata per le puntate sugli eventi sportivi, anche se non puntava mai sulle scommesse basket.
Nel corso delle dieci puntate viene approfondito anche il suo legame con gli ex compagni di squadra e le difficoltà di un personaggio diventato un eroe.
Novanta Interviste
La serie propone la testimonianza diretta di ben 90 personaggi, tra cui tanti giocatori ed ex giocatori, allenatori e tifosi. Tra quest’ultimi ci sono anche gli ex presidenti degli USA, Barack Obama (grande tifoso dei Bulls) e Bill Clinton.
Tra gli ex compagni di squadra c’è anche Scottie Pippen, altro giocatore fortissimo di quella squadra. Pippen, che come detto ha partecipato in prima persona alla docu-serie, dopo averla vista non è rimasto molto contento delle parole di Jordan, che lo avrebbe descritto come un egoista.
Tra gli episodi narrati ci sarebbe la decisione di non operarsi subito alla caviglia malandata nel 1997 a causa di alcune beghe burocratiche con la società. Questo fece sì che il club giocasse ben due mesi senza una delle sue stelle.
Pippen però non è stato l’unico a lamentarsi della serie e delle dichiarazioni del protagonista. Anche Horace Grant non ha lesinato parole dure contro il documentario, definendolo come non veritiero, almeno nelle parti che descrivono la sua figura.
Tante Luci e Qualche Ombra
Nel documentario, oltre ai successi di Michael Jordan e alla storia di quella fantastica annata, emerge anche qualche ombra, non sul giocatore, ma sull’uomo.
Come ogni eroe che si rispetti anche il campione dei Chicago Bulls ha i suoi segreti e qualcosa di cui non andare proprio fiero. Ad esempio, in The Last Dance si scopre il suo lato di giocatore d’azzardo, scommettitore incallito e frequentatore dei live casino.
Una volta, durante le finali dei play-off con i New York Knicks, fu sorpreso in una casa gioco ad Atlantic City fino a tarda notte. Jordan conferma questo episodio in The Last Dance, anche se precisa di essere ritornato intorno all’una.
Puntava con Chiunque
Jordan ha sempre dichiarato che il gioco scommesse per lui era solo un hobby, e che troppo spesso i giornalisti avevano ingigantito la cosa oltre il dovuto.
In realtà, come dimostrano le varie testimonianze, Michael Jordan riusciva a puntare con chiunque. Tra questi c’erano gli addetti alla sicurezza, i giornalisti sul pullman della squadra, e gli stessi compagni.
Le puntate “pesanti” però erano quelle sui campi da golf, altra grande passione di Jordan.
Il Successo di The Last Dance
Che Micheal Jordan e The Last Dance fossero un successo assicurato era prevedibile, ma che l’uscita di questa docu-serie battesse ogni record era davvero difficile immaginarlo.
Quando ancora non era neanche finita la programmazione di tutte le puntate, la serie aveva già battuto ogni record, superando anche un vero e proprio must come “La Casa di Carta”.
Questo ha fatto sì che diventasse la serie tv più vista di sempre su Netflix. L’ennesimo record di un uomo che è diventato l’emblema mondiale di uno dei giochi più spettacolari in circolazione.
Perché Vedere The Last Dance
Se sei tra coloro che ancora non hanno visto questa docu-serie possiamo darti qualche buon motivo per farlo.
Prima di tutto se sei appassionato di basket allora dovrai per forza vederla, perché parliamo del migliore giocatore di sempre, e soprattutto perché oltre alle gesta e ai trionfi sono descritte anche le cadute del re dei Chicago Bulls e i suoi momenti più bui e controversi.
Se invece non sei tra gli amanti del basket, dovrai vedere The Last Dance perché si parla di un’icona degli anni ’80 e ’90, diventata col tempo un eroe nazionale, e non solo. Questa serie però ne mette in mostra anche i lati deboli, e vederla, può certamente aiutare a capire quanto possa essere difficile e controversa la vita di un campione.
Probabilmente quando pensiamo ai giocatori milionari di calcio o basket, crediamo che facciano una vita stellare fatta di yacht, feste e alberghi di lusso. In realtà dietro ai personaggi ci sono uomini con le loro paure e debolezze, che molto spesso devono nasconderle, aumentando ancor di più la loro sofferenza.
“The Last Dance” può essere quindi il modo giusto per dare uno sguardo a questi personaggi in un modo diverso da solito.