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Scommesse nell’Impero Romano: su Cosa si Puntava?

Stabilire quando sono nate le scommesse è davvero molto complicato. Allo stesso tempo, però, siamo certi che durante alcuni periodi storici, molto lontani da noi, le scommesse non solo già esistevano, ma avevano una certa popolarità. È il caso, ad esempio, dell’Impero Romano. Durante il dominio di Roma, infatti, sia nobili che plebei si dilettavano con le puntate, ma ciò non sempre era una bene.

Anzi, in molti casi creava una serie di problemi. Come vedremo nel nostro articolo, in molte occasioni si provò a interrompere l’abitudine, ma senza riuscirci.

Nei vari paragrafi che seguiranno vedremo quali sono i principali giochi praticati durante l’Impero Romano. E aggiungeremo qualche curiosità in più sulle scommesse sportive.

Scommesse Sportive?

Iniziamo dalle scommesse che possiamo far rientrare tra quelle sportive. Parliamo, ovviamente, sia degli eventi sportivi in sé, sia dei giochi circensi.

Giochi Circensi

I giochi erano uno dei momenti più attesi dai cittadini dell’Impero. I governanti dell’epoca li organizzavano costantemente per far divertire i propri cittadini. Durante le manifestazioni, che duravano più giorni, si tenevano una serie di competizioni.

Tra le più amate dai cittadini dell’Impero Romani c’erano le corse dei carri e il combattimento tra gladiatori.

Corse di Cavalli nell’Impero Romano

È facile intuire, quindi, come si svolgessero le puntate. Solitamente, c’era sempre un addetto, in veste ufficiale o meno, che raccoglieva le scommesse e che, poi, avrebbe pagato i vincitori.

Le corse dei carri si tenevano al Circo Massimo. Erano seguite da migliaia di cittadini provenienti sia dalla città che dagli angoli delle varie provincie.

Le varie squadre, chiamate factiones (da cui deriva “fazioni”), erano suddivise per colori. Così erano riconoscibili dagli spettatori e ci si poteva puntare più facilmente. Le corse dei carri erano amate sia dalle persone del popolo che ne traevano qualche momento di gioia e adrenalina, ma non solo.

Nobili e patrizi tentavano di dimostrare la propria forza e potere anche così. In poche parole, finanziano il settore delle corse e le varie squadre con tanti soldi. Il loro obiettivo era acquistare i migliori cavalli da corsa e, naturalmente, i piloti.

Combattimenti dei Gladiatori

L’altro grande evento su cui si scommetteva nell’Impero Romano erano i combattimenti dei gladiatori. I Ludi Gladiatori, così erano chiamati all’epoca, erano un evento tra i più violenti, ma tra i più seguiti. In questo caso le gare si tenevano nel Colosseo.

Purtroppo, tra le varie scommesse c’era la possibilità che uno dei gladiatori non uscisse vivo dall’arena. Oggigiorno, per fortuna, la situazione è cambiata. Si può scommettere su sport come boxe e lotta greco-romana, ma tutto si svolge con una certa sicurezza. Su NetBet, ad esempio, ci sono tanti eventi e diversi mercati tra cui scegliere se si è appassionati di questa categoria di discipline.

I Dadi

Tra i giochi che possiamo definire da tavolo, ci sono i dadi. Erano lo strumento può comune e più semplice, utilizzato dai cittadini dell’Impero per scommettere.

Il gioco più diffuso era il lancio di due dadi e vinceva chi aveva la somma maggiore. I dadi erano quelli che conosciamo tutt’oggi, seppur con materiali diversi. Di conseguenza, avevano sei facce e a ognuna corrispondeva un valore diverso.

Il vantaggio di questo gioco era la semplicità, sia dal punto di vista del regolamento sia dell’esecuzione. I dadi si trasportano facilmente in giro e si poteva giocare ovunque. Come vedremo a breve, è un dettaglio da non sottovalutare.

Problemi e Leggi

Il gioco, come visto, era un momento importante nell’Impero Romano, così come le scommesse. Nella nostra introduzione, però, vi abbiamo anticipato che ciò creava dei problemi. Per lo più si trattava di risse e ferimenti che avvenivano in seguito alle giocate. C’era qualche allibratore che non pagava le vincite. Oppure giocatori di dadi che si accusavano a vicenda di essere imbroglioni e truffatori.

Ciò causava liti che poi richiedevano l’intervento dei centurioni e della giustizia. Ed ecco perché in più occasioni si provò a limitare il gioco e le scommesse solo in determinate occasioni. Innanzitutto, c’erano i già citati Ludi Circensi, durante i quali le scommesse erano praticamente legali.

L’altra occasione tipica, invece, erano i Saturnali. Si tratta di una delle più importanti festività pagane, in questo caso dedicate al dio Saturno. Durante i giorni di festa, infatti, le scommesse erano sempre tollerate.

D’altro canto, c’è da dire che, sebbene durante i restanti periodi dell’anno erano previste multe e arresti per chi giocava, i cittadini non avevano intenzione di smettere.

Non solo Plebei

Di solito, i giocatori si nascondevano nei retrobottega di osti compiacenti e continuavano a giocare. Secondo i narratori dell’epoca, le scommesse non erano un passatempo dei cittadini, ma anche di nobili e imperatori. Nerone, ad esempio, sembra che fosse un grandissimo appassionato di dadi. Ed era solito puntare in ogni periodo dell’anno e investiva, e spesso perdeva, grandi cifre.

Stesso discorso per l’imperatore Augusto che, così come Nerone, ignorava quanto previsto dalla legge.

Conclusione

Siamo giunti alla fine del nostro articolo dettagliato sulle scommesse nell’Impero Romano. Se volete saperne di più su tutto ciò che riguarda il settore del betting, siete nel posto giusto. Noi di NetBet siamo sempre pronti a darvi tutte le info e curiosità su sport e mercati, ma non solo. Potrete trovare guide sui migliori giochi da casinò online e le nuove slot machine.

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