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Ronaldinho – I momenti più indimenticabili della sua carriera

Ronaldinho, uno dei più grandi calciatori brasiliani, ha annunciato il suo ritiro ieri, una mossa che vede giungere al termine una delle più memorabili carriere del mondo del calcio di questo secolo. Un giocatore completo, in possesso di una straordinaria tecnica individuale e di formidabili capacità nel dribbling, che ha infiammato i campi di Francia, Spagna e Italia per poi chiudere la sua carriera in Brasile. Il suo simbolo di riconoscimento è “l’elastico”, il dribbling che ha fatto impazzire i difensori di tutto il mondo, oltre alla sua precisione nei calci piazzati e la sua capacità di collezionare assist per i compagni. Ronaldinho viene consegnato alla storia nel 2005 dopo aver conquistato il Pallone d’Oro, e due FIFA World Player of the Year (2004-2005).

Vent’anni di carriera sono troppi da riassumere. Eccovi quindi cinque degli eventi più significativi della vita calcististica di questo fuori classe.

Il Brasile va in Finale

La prodezza che eliminò l’Inghilterra dalla Coppa del Mondo 2002 – Con la partita bloccata sull’1-1, il Brasile guadagna un calcio di punizione da 30 metri. L’attacco brasiliano e la difesa dell’Inghilterra si schierano in attesa di un cross, ma Ronaldinho ha un’idea diversa. Il brasiliano nota David Seaman di molto fuori dalla linea di porta, pronto per un’uscita con i pugni, e decide quindi di calciare a rete. Risultato: il Brasile passa in vantaggio e raggiunge la semi-finale a discapito di un’Inghilterra scioccata dal fulmine a ciel sereno del brasiliano. Sarebbe stato ancora meglio se il campione non fosse stato espulso poco dopo, una mossa che lo obbligherà a saltare la partita contro la Turchia.

Debutto al Camp Nou

Il presidente del Barcellona Laporta fa il colpaccio che cambierà le sorti del campionato spagnolo del primo decennio del XXI secolo. Nel 2003, avendo fallito l’aggancio di David Beckham, trasferitosi nel Real Madrid, il target si sposta sul campione brasiliano con un colpo di mercato da 30 milioni di euro dal Paris Saint-Germain.

Nel suo debutto al Camp Nou, il Barcellona si trova di fronte il Siviglia. Al minuto 59’ Ronaldinho prende palla a centro campo, avanza rapidamente lasciandosi dietro un paio di avversari e spara un bolide da trenta metri che finisce in rete.

È ovviamente amore a prima vista per i tifosi del Barcellona, mentre il Camp Nou esplode. Nei due anni successivi Ronaldinho conquisterà due FIFA World Player of the Year, e regalerà al Barcellona vittorie memorabili tra le quali una Champions League.

Tutti in piedi al Bernabeu

Nel novembre 2005, il Real Madrid ospita il Bercellona per l’ennesimo scontro all’ultimo sangue tra le migliori compagini della Liga, non che rivali di sempre. Questa volta però la partita è a senso unico con un Barcellona straripante che fissa il risultato finale sul 3-0. Ronaldinho sigla una fantastica doppietta, coronamento di una partita strepitosa e di un finale ancora più incredibile. Infatti, al momento della sua sostituzione tutto il Bernabeu si alza in piedi per una standing ovation, un onore riservato a pochissimi giocatori nella storia della capitale di calcio spagnola.

Lo stesso anno, Ronaldinho vincerà il Pallone d’Oro conquistando sia il titolo della Liga che la Champions League.

La prima tripletta al Milan

Nella stagione 2009-2010, durenta il suo terzo anno al Milan. Ronaldinho si aggiudica il trofeo Golden Foot, precedendo Raul e Henry, e viene premiato dalla rivista World Soccer come miglior giocatore del decennio, dopo Messi e Ronaldo. In quella stagione inoltre vince il premio come miglior uomo-assist della Serie A e miglior marcatore del Milan al pari di Borriello.

Ed è proprio in questa cornice che Ronaldinho realizza la sua prima tripletta con la maglia rossonera nella partita vinta per 4-0 contro il Siena. I primi due goal passano inosservati ma il terzo è un capolavoro di precisione e tecnica: il brasiliano controlla il pallone sul vertice sinistro dell’area di rigore, si libera di un avversario e lascia partire una bordata che si infila all’incrocio dei pali.

Un miracolo che rimarrà per molti anni nella mente dei tifosi rossoneri.

Ritorno in Brasile

Nel 2011, Ronaldinho torna in Brasile con il Flamengo dopo un ultimo anno al Milan che non aveva regalato troppe sorprese. Come se non bastasse, a Ronaldinho viene persino negato l’accesso alla selezione per i Mondiali del 2010. Tutto quello che riuscirà a portare a casa saranno delle amichevoli dopo torneo.

Ed è proprio durante una di queste amichevoli, che Ronaldinho segna su calcio di punizione sul lato sinistro dell’area quello che sarà il suo ultimo goal (33) con la maglia della nazionale. Un momento commuovente coronato dal caloroso abbraccio dei connazionali dopo la rete e dagli applausi di tutta la tifoserie Messicana avversaria.