Il Liverpool da record ha conquistato la Premier League con diverse giornate d’anticipo, ottenendo ben 18 punti in più rispetto al Manchester City, secondo classificato.
Una cavalcata che ha visto vincere i Reds ben trentadue volte, cui si aggiungono i tre pareggi e altrettante sconfitte, chiudendo tutti i giochi alcune settimane prime della fine del campionato. Un vero successo targato Jürgen Klopp.
Il tecnico tedesco ha impostato la squadra sfruttando tutte le potenzialità dei suoi giocatori. La formazione Liverpool tipo è, infatti, è un mix di velocità, forza e solidità difensiva. Vediamo nel dettaglio il 4-3-3 studiato dall’allenatore tedesco e i principali elementi di questa squadra.
Formazione Liverpool
Il Portiere
Se i Reds hanno conquistato la miglior difesa del campionato, parte del merito è da attribuire ai due portieri che si sono interscambiati nel corso dell’anno: il brasiliano Alisson e lo spagnolo Adrian.
Il primo è probabilmente il più forte portiere al mondo e alcune delle sue parate sono veramente incredibili. Inoltre ha un’ottima visione di gioco e, da buon brasiliano, tocca il pallone anche con un certo stile.
Adrian è stato chiamato una decina di volte a sostituire il brasiliano, non facendo mai pesare la sua assenza.
Il Muro Difensivo
Se nelle scommesse calcio la quota della porta inviolata era sempre bassa, lo si deve anche al reparto difensivo che può contare su un vero muro come Virgil van Dijk.
Il colosso olandese, sempre presente in questa stagione, ha confermato la sua forza attestandosi come uno dei migliori centrali al mondo. Un giocatore potente ma mai falloso, considerando che in trentotto gare ha rimediato solo un cartellino giallo e siglato ben cinque reti.
Al suo fianco poi si è messo in luce anche Joe Gomez, che insieme a Joel Matip e Dejan Lovren, ha ricoperto il ruolo di secondo centrale difensivo.
Le fasce esterne sono state presidiate poi da due esterni giovani e veloci come Alexander-Arnold e Andrew Robertson. Questi ultimi, oltre a garantire la fase difensiva, sono stati fondamentali nel gioco dei Reds anche in attacco. Non a caso hanno messo a segno sei reti ma soprattutto hanno confezionato 25 assist.
Il Centrocampo
La formazione del Liverpool vincente non potrebbe esistere senza il suo centrocampo. Un mix di classe, agonismo, forza e tenacia, che ne costituiscono uno dei punti di forza. Se cercate il fuoriclasse alla Pirlo o alla Zidane, allora cambiate squadra, ma se invece volete giocatori che mettono tutta l’energia possibile in campo, è il posto giusto.
Il trio tipo della formazione Liverpool è composto, infatti, da Jordan Henderson, Fabinho e Georginio Wijnaldum. In tre hanno collezionato dieci reti e otto assist, ma soprattutto hanno garantito equilibrio, forza e corsa. È soprattutto grazie a loro se i due esterni difensivi si sono potuti permettere tante cavalcate in attacco, poiché nel caso di contropiedi e ripartenze, c’era sempre qualcuno a difendere e occupare il loro posto.
Da sottolineare anche la presenza di Alex Chamblerlain (quatto goal per lui), James Milner (due assist e altrettante reti) e Naby Keita (tre assist e due marcature), che hanno fatto benissimo quando sono stati chiamati a sostituire i titolari.
La Formazione Liverpool e il Trio dei Sogni
Quando giocava il Liverpool, le quote per il prossimo goal segnato nelle scommesse live lo davano sempre come favorito e il motivo è il trio d’attacco composto da Salah, Manè e Roberto Firmino.
I tre hanno siglato 46 goal in totale, rispettivamente 19, 18 e nove reti.
In questo sembra esserci un’anomalia, perché la punta centrale, Il brasiliano Firmino, ha messo a segno solo nove marcature. In realtà la punta gioca più come regista d’attacco e poco come finalizzatore ed è più avvezzo a mandare in porta i compagni come dimostrano gli otto assist. Il suo punto di forza è poi quello di saper toccare la palla come pochi e di creare spazi lì dove non ce ne sono. La sua presenza al centro dell’attacco attira poi le attenzioni dei difensori, lasciando spazio ai due esterni che colgono ogni occasione.
Manè e Salah sono invece due schegge capaci di dribblare e superare gli avversari con una facilità disarmante e soprattutto sono degli ottimi realizzatori. Il campione egiziano è uno dei trascinatori della squadra ed un elemento imprescindibile nel gioco di Klopp.
A questi va aggiunto anche il belga Divock Origi, che seppur quasi sempre subentrato dalla panchina, ha dato il suo contributo con quattro reti e un assist.
Da Eterno Secondo a Vincente
L’annata del 2019-2020 sarà ricordata sicuramente per la pausa provocata dall’epidemia del Covid, ma anche dal Liverpool dei record.
Una macchina perfetta guidata da Jürgen Klopp, che da eterno secondo è passato ad essere uno degli allenatori più vincenti. Il tecnico tedesco, infatti, nonostante avesse vinto sei trofei a Dortmund (tra cui due Bundesliga), si portava dietro la nomea di perdente, a causa delle cinque finali su sei in cui è stato battuto dagli avversarsi.
Una fama che lo perseguita anche nella nuova esperienza inglese, arrivando secondo in campionato e perdendo la finale di Champions.
Klopp però non si arrende e l’anno dopo, riesce a qualificarsi nuovamente per la finale della massima competizione europea, battendo il Tottenham e conquistando quindi la sua prima Coppa dalle grandi orecchie. Nel 2019-20 arriva poi la stra-meritata vittoria in campionato, che qualora ce ne fosse bisogno, lo consacra tra i migliori tecnici al mondo.