Se pensate che il gambling sia roba da uomini, vi sbagliate di grosso!
Negli ultimi anni, specialmente dopo l’avvento delle piattaforme online di gioco, le iscrizioni “rosa” sono aumentate a vista d’occhio. Uno studio condotto dal Pew Research Center ha constatato che il 48% dei giocatori online è di sesso femminile, una percentuale per la maggior parte formata da donne in carriera che si dilettano giocando alle slot online tra un meeting e l’altro, come a poker o blackjack.
Anche se questo aumento esponenziale di femmine nel mondo del gambling è un fenomeno abbastanza recente, la storia ci ha lasciato traccia di alcune donne diventate famose per la loro abilità nel gioco, in un epoca dove il binommio donna e gambling, per essere più precisi donna emancipata, era considerato un qualcosa di impensabile.
Le cronache di queste top players risalgono fino a più di 150 anni fa. Le donne sotto citate rimarranno nella storia del mondo del gambling non solo per la loro abilità manageriale e di gioco, ma anche per le loro storie spesso difficili.
Eleanor Dumont
Madame Mustache(Miss Baffona) era lo pseudonimo di Eleanor Dumont, una nota giocatrice d’azzardo americana. Il suo soprannome era dovuto ovviamente alla presenza di un baffo non indifferente che le copriva la parte superiore del labbro. Eleanor è descritta come un’abile dealer di Blackjack che, dopo una periodo passato lavorando per diversi casinò, decise di aprire la sua sala giochi a Nevada City, in California, chiamata “Vingt-et-un”. Dato il grande successo della prima sala giochi decise di aprirne una seconda, con l’aiuto di Dave Tobin, un esperto giocatore. Anche questa nuova sala ebbe molto successo.
La grande fama di questi due casinò fu segnata anche e soprattutto dal fatto che la proprietaria era una donna, cosa assolutamente rara ai tempi. Eleanor passò alla storia come una delle prime manager di un saloon di successo.
Un fattore chiave nella storia di Eleanor fu il successivo matrimonio e la convivenza con Jack McKnight i quali costarono alla donna quasi tutti i suoi soldi. Per rimediare al fracasso Eleanor cominciò a muoversi di città in città, giocando d’azzardo per mantenersi, nel tentativo di recuperare la somma perduta. Fu in questo periodo che Eleanor si affermò come giocatrice nell’ambiente del gioco di carte. La sua abilità ed esperienza le permisero in poco tempo di riappropiarsi della somma perduta dopo il matrimonio fallito.
Nel 1860, per arrotondare lo stipendio da giocatrice, divenne persino una “madame” di un bordello, attivtà che affiancava al poker nel tempo libero. La sua ultima partita è stata registrata in California, una pesante sconfitta che tristemente la vide perdere nuovamente tutti i suoi soldi. Quella stessa notte scomparì dalla città e fu trovata morta l’8 settembre 1879, dopo un’overdose di morfina. Apparentemente un suicidio.
Poker Alice
Alice Ivers Duffield Tubbs Huckert (17 Febbraio 1851 – 27 February 1930), meglio conosciuta come Poker Alice, è stata una famosa giocatrice di poker dell’America dell’ovest.
Alice comincia la sua carriera da giocatrice dopo la morte del suo primo marito. Data la difficile situazione finanziaria Alice decise di affidarsi al poker per mantenersi, oltre ad un lavoro da rivenditrice part-time. Fu in quegli anni che alla donna venne affidato il nome di Poker Alice data la sua abilità con le carte, creandosi un nome nell’ambiente del gioco d’azzardo.
Si dice che sia riuscita ad incassare fino a 6.000 dollari in una sola sessione di gioco, una somma di denaro enorme a quei tempi, per un totale di 250.000 dollari vinti in carriera (più di tre milioni di dollari odierni). Ivers era solita servirsi della sua bellezza per distrarre gli uomini al tavolo da poker, ed era considerata un ottima contatrice di carte.
La donna verrà inoltre ricordata per alcuni suoi piccoli particolari: si rifiutava di giocare la domenica, fumava sigari ed era solita portarsi appresso una calibro 38. Insomma, una “femme mortelle”.
Kitty Leroy
Kitty Leroy fu una famosa gambler e proprietaria di un saloon americana. Leroy ebbe un passato da ballerina prima di avventurarsi nel mondo del gioco. Già sposata per la seconda volta all’età di 20 anni, lasciò il mondo della danza per diventare una dealer di Faro (gioco di carte dell’epoca).
Sulla strada per la California, con l’intenzione di aprire un proprio saloon con il suo secondo marito, incontrò un altro uomo del quale si innamorò. Kitty lasciò quindi il suo attuale marito e decise di continuare la sua vita con il nuovo amante. La coppia però ebbe vita breve. Dopo l’ennesima lite tra i due le cronache riportano che la donna, in un raptus di follia, estrasse la pistola e sparò al suo nuovo marito, uccidendolo.
Per scappare da quell’omicidio la donna decise di scappare in Dakota, a Deadwood, dove lavorò come prostituta. In questo periodo Kitty si affermò nella zona come ottima giocatrice di Faro e Poker, abilità che aveva sviluppato in anni di pratica come dealer. Le sue capacità la portarono ad incassare una fortuna sufficiente per aprire il saloon tanto voluto. In quel periodo si risposò per la quarta ed ultima volta.
Quest’ultimo matrimonio infatti costò la vita a Kitty. Il nuovo marito, estremamente geloso della moglie grazie al grande successo del saloon, decise una notte di assassinarla per poi suicidarsi.