Diego Armando Maradona è stato sicuramente uno dei migliori giocatori al mondo e, per molti addetti ai lavori, è stato il migliore in assoluto. La sua storia è stata sempre costellata di alti e bassi, dovuti soprattutto alla dipendenza dalla cocaina. Nonostante tutto, il Pibe riuscì a trascinare l’Argentina alla vittoria di un Mondiale nel 1986. A unirsi al trofeo arriveranno anche due scudetti ed una Coppa UEFA con il Napoli.
Proprio con il Napoli e con la città di Napoli, Maradona ha creato un legame indissolubile. Così come dimostrato anche quando il 25 Novembre del 2020, è arrivata la tragica notizia della sua scomparsa a causa di un arresto cardio respiratorio.
Su Diego Maradona è stato detto davvero tutto. Sia sulle sue debolezze sia sui suoi strabilianti successi con la Nazionale Albiceleste e con il club partenopeo. In questa guida, però, ci soffermeremo su tutto ciò che c’è stato prima di Napoli e di come sia arrivato in Italia. Scopriremo come questo sia potuto accadere grazie ad un piccolo trucco dell’allora presidente Corrado Ferlaino.
Gli Esordi di Diego Armando Maradona
Diego Maradona sin dai suoi primi calci al pallone si è dimostrato un talento cristallino e ipotizzare che diventasse una stella del calcio mondiale non era per niente difficile. A soli 10 anni entra a far parte dell’Argentinos Juniors debuttando in prima squadra a 17 anni. In quel momento tutti capiscono che ci si trova dinanzi ad un fenomeno, capace di realizzare 116 reti in 166 partite e vincere due palloni D’Oro sudamericano a 19 e 20 anni. Nel 1981 passa al Boca juniors dove diventa l’idolo della Doze, la calorosoa curva della Bombonera di Buenos Aires.
Nel 1982 passa al Barcellona, dove resta due anni vivendo un periodo altalenante a causa di alcuni problemi di salute, come un’epatite virale e un grave infortunio provocato da un duro intervento di un difensore dell’Athletic Club, Andoni Goikoetxea Olaskoaga. Il caso poi, ha voluto che l’ultima partita di Diego Armando Maradona fosse proprio contro l’Athletic per la finale di Coppa del Re. Il Barcellona perde la gara, ma quella fu l’occasione per l’argentino di prendersi la sua rivincita contro Goikoetxea, tanto che alla fine della gara nacque una furibonda rissa tra le due squadre con Diego Maradona impegnato a districarsi a suon di calci e pugni.
Il Colpo di Ferlaino
Nel 1984 decide di lasciare la Spagna e, ovviamente, diversi club iniziano ad interessarsi al talento argentino. Uno tra tutti il Napoli, che però in quel momento non aveva la disponibilità economica per spendere oltre 13 miliardi di vecchie lire. Nonostante tutto, però Ferlaino riuscì a coronare non solo un suo sogno, ma quello di un’intera città e realizzare una delle scommesse calcio serie A più azzeccate della storia. Il modo in cui ci è riuscito è diventato un pezzo di storia del calcio.
Come è Arrivato Diego Armando Maradona a Napoli?
Nonostante i fax, le telefonate, la ferma volontà di Maradona di lasciare Barcellona e andare al Napoli, l’operazione non si chiude. Il Barcellona vuole ottimizzare al massimo la vendita e alza sempre di più il prezzo. Il tempo passa e cresce la trepidante attesa di una fumata bianca che però tarda ad arrivare. Tutti a Napoli non vedono l’ora di poter abbracciare Diego Maradona, ma l’ufficialità non arriva mai.
Il sogno sembra ormai svanire nel nulla, perché i giorni passano e l’operazione diventa sempre più difficile e complicata. Una volta giunti all’ultimo giorno di calciomercato però, il direttore sportivo del Calcio Napoli, Antonio Juliano tenta il bluff, come in un casino online, e finge di prendere un aereo per andare in Spagna, però non a Barcellona bensì a Madrid, per chiudere l’acquisto di Hugo Sanchez.
I dirigenti del Barcellona lo vengono a sapere e fermano Juliano, annunciando la decisione di chiudere l’operazione di Diego Maradona. A questo punto però, sorge un ulteriore problema: non ci sono i tempi tecnici per andare a Barcellona, firmare le carte e consegnarle in tempo nella sede della Lega Calcio.
L’Idea di Ferlaino
Corrado Ferlaino però ha un’idea. Prende un volo provato e da Napoli va a Milano, si reca di corsa alla sede della Lega e consegna una busta chiusa: “Qui c’è il contrato di Diego Armando Maradona”, poi ritorna in aeroporto e si dirige a Barcellona. La busta però non conteneva nulla. Il presidente sapeva che le buste sarebbero state aperte dopo la chiusura del calciomercato e quindi cercò di guadagnare tempo.
Una volta a Barcellona chiuse l’acquisto e rivolò a Milano dove, grazie all’aiuto di una guardia giurata sostituì le due buste. All’alba Diego Maradona era ufficialmente un giocatore del Napoli, milioni di persone scesero in strada a festeggiare e alla presentazione del giocatore allo Stadio San Paolo, 80.000 mila tifosi pagarono una cifra simbolica di mille lire solo per assistere a quel momento. I successi di Diego Armando Maradona dopo l’approdo Napoli sono ormai storia.
Conclusioni
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