Il mondo dei casinò è sempre circondato di mistero. All’interno, infatti, ci sono persone che provano gioia e felicità per le vincite, ma anche rabbia e disperazione in caso di perdita. Non è raro, poi, che possano nascere delle liti ai giochi da tavolo. Ad esempio, alla roulette capita spesso che alcuni giocatori si contendano una vincita asserendo di aver messo la fiche proprio su quel numero. Ci sono poi i bari che tentano di truffare il Banco e altro ancora. E questo vale più o meno per tutti, anche al casinò di Venezia, ad esempio, i giocatori che lo frequentano ne avrebbero di storie da raccontare.
C’è da dire, però, che dal punto di vista della sicurezza ormai la situazione è migliorata. All’interno delle sale, infatti, ci sono telecamere di videosorveglianza, vigilanza e buttafuori. Chiunque beva qualche bicchierino di troppo e prova ad arrecare fastidio ai giocatori viene subito allontanato.
Stesso discorso per ladri e bari ormai riconosciuti in pochissimo tempo.
Nel nostro articolo, però, vi parleremo di due tragici avvenimenti accaduti nel Casinò di Venezia. Il primo, però, ha poco a che fare con il mondo dei casinò, ma con il palazzo in cui ha la sua sede principale il Casinò di Venezia, ovvero Ca’ Vendramin Calergi. Il secondo drammatico episodio, invece, è probabilmente nato all’interno del casinò ma si è consumato fuori.
Casinò di Venezia: Piccoli Cenni di Storia
Prima di iniziare il nostro percorso alla scoperta dei due tragici eventi legati a questo casino, cerchiamo di saperne qualcosa in più dal punto di vista storico. Il dato più importante da conoscere riguarda l’anno di fondazione, ovvero il 1638. Questo perché il Casinò di Venezia è la casa da gioco più antica al mondo. Inizialmente, però, la sala venne aperta nel Ridotto di San Moisè, ovvero un’area situata prima dell’ingresso di un noto teatro. In questo modo, quindi, si permetteva alle persone di attendere in attesa che il teatro aprisse e nel frattempo potevano anche fare qualche puntata.
A metà del ‘900, poi, è stata aperta anche la sede di Ca’ Vendramin Calergi, uno storico palazzo che si affaccia sul Canal Grande e che sarà teatro dei due atroci avvenimenti. Attualmente una delle due sedi del casinò di Venezia è situata ancora qui. L’altra, invece, è nei pressi dell’aeroporto Marco Polo, quindi fuori la città.
Delitto al Casinò: Cosa è Successo?
Come detto in precedenza, il tragico evento è avvenuto nel lontano 1658 all’interno del Palazzo Loredan Vendramin Calergi, sede della casa di giochi veneziana.
La storia parte ben prima della nascita del Casinò di Venezia all’interno della splendida struttura. Da ciò che sappiamo, all’inizio del ‘600 il proprietario del palazzo divenne Vettor Calergi. Questi, però, non avendo eredi naturali decise alla sua morte di cederlo ai tre figli della sorella che aveva sposato un membro della famiglia Grimani.
I tre fratelli, però, erano delle persone davvero spregevoli e avevano diversi nemici. Uno di questi, ad esempio, era Francesco Querini Stampalia. Una notte del 1658 decisero di rapirlo e di portarlo al Palazzo di loro proprietà. Giunti sul posto iniziarono a torturarlo in diversi modi fino ad ucciderlo.
C’è una leggenda legata a questo episodio che racconta di come il povero Stampalia fosse stato sbranato da una tigre portata dai tre fratelli. In realtà, però, non c’è nulla di certo da questo punto di vista.
La Pena e la Beffa
Il Governo di Venezia ha però scoperto e punito i tre. La pena fu l’esilio perenne dalla Repubblica di Venezia. In realtà, la storia sembra essere andata diversamente. Ovvero, effettivamente il giudice ha decretato la pena decretata dell’esilio. I tre fratelli, però, solo un paio di anni dopo, offrendo un lauto contributo alla Repubblica per affrontare la guerra con i Turchi, rientrarono in città.
Non certo un esempio di buona giustizia, insomma. Inoltre, bisogna anche sapere che quell’ala del castello fu distrutta dopo l’omicidio e vi fu posta una colonna, detta “d’infamia” in ricordo di quanto era stato fatto.
Dopo il ritorno dei tre, però, provvidero subito ad eliminare la colonna e ricostruire la parte del palazzo rasa al suolo.
Il Secondo Tragico Evento al Casinò di Venezia
Questa volta, invece, parliamo della morte di un ragazzo padovano di 29 anni ucciso con alcuni colpi di pistola fuori il casinò di Venezia. Il brutale episodio è avvenuto nel maggio del 1989 anche se, visto che parliamo di oltre trent’anni fa, le cronache riportano pochissime informazioni.
Le uniche cose che sappiamo è che il ventinovenne aveva detto alla famiglia di essere fuori per lavoro mentre, invece, si trovava proprio al casino live di Venezia per giocare. E ci è restato per diverse ore.
Le ultime informazioni sul ragazzo si devono ad una donna che fortuitamente vide il giovane allontanarsi insieme ad un’altra persona, salvo poi rivederlo a terra colpito da alcuni proiettili. Le prime cronache dell’epoca parlavano di un delitto causato da una serie di debiti che il giocatore aveva accumulato con le persone sbagliate.
Troppo spesso, infatti, capita che i giocatori si lascino prendere dalla foga di giocare chiedendo soldi in prestito a persone poco raccomandabili. Lo scopo di questi delinquenti, infatti, è quello di ricevere più denaro di quanto effettivamente prestato con tassi d’interesse davvero assurdi. E quando qualcuno non vuole pagare si rendono colpevoli di azioni ancora più meschine, come i pestaggi o peggio ancora.