In ogni casinò ci sono tantissimi giochi su cui puntare e tra i più popolari ci sono sicuramente quelli che si fanno con le carte. Queste, infatti, sono elemento indispensabile ma vi siete mai chiesti quali siano le origini delle carte da gioco e perché sono così? Nel corso di questo articolo proveremo a saperne di più su questo argomento che sicuramente non vi aiuterà a vincere di più al tavolo verde, ma vi renderà dei giocatori ancora più preparati anche su queste curiosità.
Cercheremo di capire, poi, anche perché ci sono così tanti mazzi di carte da gioco diversi tra loro e come si sono diffusi in giro per il mondo. Tra le più famose, ad esempio, ci sono sicuramente le carte da gioco francesi, ovvero quelle che vengono utilizzate per il blackjack, il poker e il baccarat e quelle italiane. Quest’ultime, invece, vengono utilizzate per giochi come la Scopa e La Briscola.
Le Origini delle Carte da Gioco
Il primo punto importante da capire è che una vera e propria data di nascita di queste carte non c’è, o quantomeno, non è possibile fissarla con precisione. Possiamo dedurre, però, che siano nate intorno al decimo secolo dopo Cristo in Oriente, in seguito all’invenzione della carta. Sono state ritrovate, infatti, delle antiche carte da gioco cinesi definite anche “carte-moneta” visto che sopra vi erano raffigurate delle monete.
Anche le odierne tessere del Mah Jong, uno dei giochi da tavolo orientali più diffusi, deriverebbero in realtà dalle carte da gioco. Questo perché il termine cinese “p’ai” è utilizzato sia per indicare le carte sia le suddette tessere.
Sono queste, quindi, le carte da gioco arrivate in Europa e poi diffusesi nei vari giochi? A quanto sembra no, visto che le carte che conosciamo oggi proverrebbero da un’altra parte del mondo. Ma vediamolo nel dettaglio nel prossimo paragrafo.
Da Dove Arrivano le Carte di Oggi e Quando?
Anche in questo caso, è bene specificare che siamo sempre nel campo delle ipotesi. Dare una datazione precisa dell’arrivo delle carte in Europa, infatti, è quasi impossibile.
Viste le caratteristiche grafiche, però, è anche la forma rettangolare, gli studiosi ipotizzano che le carte odierne derivino dai Mamelucchi egiziani. Queste, infatti, sarebbero nate nel dodicesimo o tredicesimo secolo e dopo alcuni anni grazie agli scambi interculturali tra Europa e il Nord dell’Africa, sarebbero giunte ai nostri antenati.
A far propendere per questa origine ci sono sicuramente il fatto che queste avevano una forma molto simile a quelle che conosciamo oggi, ovvero verticali e rettangolari. Inoltre, il mazzo egiziano era composto da 52 carte (proprio come quello francese) e avevano quattro semi, un’altra similitudine sia con i mazzi di carte da gioco italiani sia con quelli francesi. Anzi, in riferimento a quelli italiani, dobbiamo dire che le carte egiziane avevano quattro semi: Jawkân (bastoni da polo), Darâhim (denari), Suyûf (spade) e Tûmân (coppe). Praticamente, gli stessi semi delle carte con cui giochiamo ad oggi.
Inoltre, se questo non dovesse bastare, anche la composizione è pressoché uguale. C’erano, infatti, dieci carte numerate da 1 a 10 a cui si aggiungevano tre figure, definite malik (re), nā’ib malik (viceré) e thānī nā’ib (secondo viceré).
Una differenza significativa, invece, è quella che riguarda le figure. In pratica, questi non avevano somiglianze con le persone a differenza di quanto, invece, avviene con le carte da gioco francesi e italiane. Ma c’è una spiegazione a questa diseguaglianza. La religione islamica, infatti, impediva di dipingere e raffigurare figure umane.
Origine delle Carte da Gioco Mamelucche
Siamo quasi certi che queste carte egiziane siano nate almeno tra il dodicesimo e il tredicesimo secolo. Questo perché è stato trovato un frammento risalente a quel periodo molto simile ad un mazzo di carte completo ritrovato ad Istanbul nel ventesimo secolo e risalente ad almeno cinquecento anni prima.
È probabile, poi, che queste carte abbiano avuto un’importante influenza proprio dalle carte cinesi di cui abbiamo parlato prima.
Quando Arrivano in Italia?
Le carte da gioco arrivano in Italia almeno nella seconda parte del quattordicesimo secolo. Siamo quasi certi di questa datazione per due motivi. Il primo è che ci sono delle testimonianze scritte sia in Spagna che in Italia in cui si parla per la prima volta delle carte da gioco. In Italia, ad esempio, c’è un’ordinanza della città di Firenze che vieta proprio il gioco delle carte chiamate “Naibe”. E se ci fate caso, il nome è molto simile ad una delle figure delle carte mamelucche, ovvero “nā’ib malik”.
L’altro elemento che ci spinge ad ipotizzare che prima di quel periodo non si fosse diffuso l’utilizzo delle carte da gioco è dato dal fatto che semplicemente non se ne parla. In diverse opere letterarie, sia in Italia che in Europa, infatti, si raccontano le consuetudini dei cittadini. E tra le loro passioni c’è sicuramente il gioco. E sarebbe strano se si parlasse del gioco e non si citassero le carte qualora, invece, fossero diffuse.
Una delle testimonianze più importanti arriva da uno dei più famosi autori della letteratura italiana, ovvero Petrarca. Nel “De remediis utriusque fortunae”, opera del 1355, il poeta si occupa proprio di giochi d’azzardo e mai si citano le carte.
Conclusioni
Ecco giunti al termine del nostro articolo di analisi sulle carte da gioco. Nel nostro blog troverete sempre informazioni chiare e precise su tutto ciò che riguarda il mondo del betting e del gambling. Ci sono, ad esempio, guide sui giochi, info sull’offerta di benvenuto casino, e tante altre curiosità proprio come le origini delle carte da gioco.