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Braccetto nel Calcio: il Nuovo Ruolo del Calcio Moderno?

Il braccetto sta rivoluzionando il mondo del calcio. È una delle affermazioni che sentiamo spesso da esperti e appassionati di scommesse calcio Italia. Ma cos’è un braccetto nel calcio e perché ha assunto sempre più importanza negli ultimi anni? È proprio quello che andremo a scoprire nel nostro articolo. Vedremo le sue caratteristiche più interessanti. Analizzeremo il ruolo nel dettaglio. Infine, ci soffermeremo su alcuni famosi braccetti che giocano nel campionato italiano e tanto altro.

Ovviamente, non siamo dei tecnici di Coverciano. Abbiamo, però, raccolto le migliori informazioni sull’argomento. Il braccetto è un argomento sempre molto interessante e dà luogo a diverse discussioni tra amici e tifosi. Prima di iniziare il nostro discorso, poi, è doveroso sottolineare un aspetto. Il braccetto è un ruolo che, così come qualsiasi altro, può avere tante interpretazioni diverse, più o meno offensive. Sono poi gli allenatori a trasmettere la loro idea di calcio alle squadre e ai braccetti. Grazie alle analisi e ricerche dei nostri esperti, proveremo a darvi le informazioni migliori.

Cos’è il Braccetto?

Innanzitutto, cerchiamo di capire cosa è il braccetto nel calcio e perché ha questo curioso nome.

Il braccetto è una posizione interpretata dai giocatori della difesa a tre, ma solo in riferimento ai due più esterni. Il centrare, infatti, resta nella sua posizione e rappresenta il perno. Gli altri due, invece, si allargano e stringono in base alla situazione. Questo loro movimento riprende quello di un braccio. Può, per l’appunto, allargarsi o stringersi a seconda dell’occasione. L’obiettivo, però, è andare a coprire maggior quantità di campo con meno giocatori. Ciò rende più fluida la manovra di gioco e aumenta la potenza offensiva della squadra.

Chi ha Creato il Braccetto?

A dovere di cronaca, il popolare tecnico italiano, Eziolino Capuano, noto per le sue tante imprese in campo e per qualche storica sfuriata ai suoi giocatori e intervistatori, si prende il merito di tale concetto. L’allenatore che, tra le altre, ha guidato Modena, Arezzo, Paganese, Avellino, Messina e Foggia, spiega come è nata la definizione. Nel corso di un’intervista ha raccontato di aver portato a Coverciano una tesi sul 3-5-2. All’interno veniva messo in evidenza il ruolo del “braccetto” di sinistra e di destra. Ed è proprio il tecnico campano a chiarire che il giocatore si sarebbe dovuto muovere come un braccio per andare a coprire il campo. Concetto poi riportato in diverse delle sue squadre, come l’Arezzo.

Naturalmente, però, ripetiamo che si tratta di un ruolo che ogni tecnico può interpretare in maniera personale.

Compiti e Ruolo nel Dettaglio di un Braccetto in Fase Offensiva

Il braccetto ha un compito molto particolare. Oltre a essere un difensore centrale, quindi con compiti di marcatura, deve essere un collegamento con il centrocampo. Può, inoltre, inserirsi in fase offensiva. Vediamo qualche caso ipotizzando una squadra che utilizza il 3-5-2 con due esterni.

  • Il braccetto, ad esempio, può allargarsi sulla fascia. Ciò offre l’occasione all’esterno di accentrarsi o diventare una vera e propria ala offensiva.
  • In base alle propensioni del giocatore, invece, potrebbe salire a centrocampo. Andrebbe così a creare un maggior presenza al centro del campo e dare modi ai centrocampisti di inserirsi in area.

Queste, però, sono solo pochissime tra le tante opportunità che offre l’avere un buon braccetto in squadra.

Braccetto in Fase Difensiva

Dopo aver visto qualcosa in più sul ruolo del braccetto in attacco, cerchiamo di capire cosa cambia dal punto di vista difensivo. Il braccetto, infatti, oltre a essere un classico marcatore, deve sapersi allargare sulla fascia per interrompere le iniziative offensive degli esterni avversari. In quel caso, il braccetto dall’altro lato si affiancherà al difensore centrale. Poi, a scalare dovrebbe esserci il ritorno dell’esterno di fascia. Naturalmente, sono tutti meccanismi che andrebbero studiati, provati e consolidati in allenamento.

In fase difensiva, poi, il braccetto può semplicemente restare centrale insieme ai due compagni di reparto. Grazie al ritorno dei due esterni, il modulo si trasforma in una difesa a 5.

Caratteristiche del Braccetto

Entriamo nel dettaglio. Scopriamo le caratteristiche che deve avere un braccetto per interpretare al meglio quel ruolo.

  • Forza difensiva. In primo luogo il braccetto nasce come difensore. Motivo per cui deve sapersi distinguere nella fase di contrasto e marcatura, oltre che nell’anticipo.
  • Il braccetto, rispetto a un difensore classico, spesso fermo al centro della difesa, si muove parecchio. Lo vediamo attraversare più volte la linea di centrocampo e raggiungere l’area avversaria. Tale situazione, però, lo porta spesso a dover fare molta strada per ritornare nella propria posizione di partenza. Di conseguenza, oltre alla velocità di corsa, deve distinguersi per la resistenza.
  • Tocco di palla. Il braccetto nasce per dare maggiori occasioni di passaggio alla squadre. Deve saper ricevere il pallone, quindi stopparlo, ma anche passarlo ai propri compagni in modo pulito. Meglio ancora, poi, se è in grado di lanciare (uno specialista in questo era Bonucci alla Juve) e tirare in porta durante gli inserimenti offensivi. È una sorta di regista avanzato.
  • Intelligenza tattica. Il braccetto deve studiare la gara e capire subito quando è il momento di avanzare e quando, invece, conviene restare fermi. Senza questa qualità, la squadra rischia di ritrovarsi sempre in svantaggio numerico.
  • Affiatamento con l’ala. Come visto, il braccetto deve collaborare con l’ala che opera sulla sua fascia. Ciò vuol dire che entrambi devono saper come e quando scambiarsi di posto, quando uno deve accentrarsi e l’altro scattare, e così via. Se i due non si capiscono al volo, rischiano di fare lo stesso movimento oppure occupare la medesima area del campo. Il vantaggio di avere un braccetto, perciò, andrebbe perso.

Pro e Contro del Braccetto

Ci sono diverse ragioni che spingono i tecnici italiani ed europei a scegliere il modulo con il braccetto. Vediamo nel dettaglio i principali pro e contro.

Vantaggi

  • Se usato bene, il braccetto consente di avere una maggiore forza offensiva. In pratica, si può arrivare ad avere circa nove giocatori dedicati all’attacco. Ciò significa avere molte più chance di manovra e soluzioni offensive. È un problema per le squadre di casa visto che devono dedicarsi quasi completamente a difendere. A quel punto, poi, diventa difficile ripartire se i propri giocatori sono tutti a difesa della porta. Qualora, invece, non decidessero di sacrificare troppi uomini, si troverebbero in svantaggio numerico.
  • Imprevedibilità. Grazie all’utilizzo dei due braccetti, è più facile fare cambi campo e spostare il pallone dove si vuole. A centrocampo i giocatori avranno una possibilità in più per il passaggio. Ciò vuol dire maggior controllo della palla. È quanto, ad esempio, fa l’Inter di Simone Inzaghi. Gli utenti interessati alle scommesse sportive conosceranno bene il modulo del tecnico. L’Inter si è messa in evidenza anche in Champions League.
  • Gol e assist per il braccetto. Se siete degli appassionati di calcio, avrete notato durante le partite che i difensori centrali arrivano nella metà campo avversaria palla a piedi e, spesso, sono i principali crossatori. Ciò avviene proprio per il ruolo di braccetto che svolgono. In alcuni casi, poi, questi si trovano a inserirsi in area e, grazie alla loro stazza fisica importante, diventano dei bomber. Questo non avviene per caso, ma per un utilizzo studiato del braccetto.
  • Possibilità di adattamento. Avere in campo dei giocatori che sappiano svolgere il ruolo di braccetto è un ottimo modo per mettere in difficoltà gli avversari. L’allenatore, infatti, può partire con un modulo. Poi, a un certo punto della gara, cambierà così da creare problemi ai giocatori avversari. La scelta può dipendere dalla volontà di difendersi in determinate situazioni. Oppure provare il tutto per tutto per recuperare una gara.

Contro

  • Il problema principale rappresentato dal braccetto sta nei momenti in cui il giocatore è in fase offensiva e, per un motivo o per un altro, la squadra del “braccetto” si trova a subire un contropiede. C’è il serio rischio, infatti, di ritrovarsi in svantaggio numerico. Il problema dell’utilizzo del braccetto non sta solo nel giocatore che interpreta il ruolo, ma anche nel collega di fascia. Se questi non ha doti difensive e di sacrificio, il braccetto rischia di ritrovarsi in serie difficoltà.
  • Difficile da sostituire. Avere quattro giocatori (almeno due a destra e due a sinistra) capaci di fare il braccetto è indispensabile per un allenatore interessato all’utilizzo del ruolo. Come visto in precedenza, il giocatore che funge da braccetto deve avere tanta corsa e resistenza. È facile, perciò, che finiscano la partita stanchi e che non possono dare il top in tutte le gare, soprattutto quando ce ne sono diverse nel giro di pochi giorni. Avere più giocatori che sappiano interpretare al meglio il ruolo, quindi, permette di cambiare a gara in corso.

Migliori Braccetti

Se parliamo di calcio e Quote Serie A, allora in molti avranno già capito chi è, a detta di tanti addetti ai lavori, il migliori braccetto in Italia. Ci riferiamo al difensore dell’Inter e della nazionale italiana Alessandro Bastoni.

Da segnalare però, le ottime prestazioni con il Napoli e con la maglia azzurra della Nazionale di Giovanni di Lorenzo. Tra i giocatori più apprezzati in questo ruolo, c’era Danilo alla Juventus, ora trasferitosi in Brasile.

Sempre tra gli italiani, ma all’estero, spicca Riccardo Calafiori. L’ex Bologna, ora stella dell’Arsenal, quando gioca da braccetto si trova spesso a fare assist e gol.