Alcol e cibo sono due delle dipendenze e degli abusi che affliggono il Ventunesimo secolo. Per quanto riguarda la prima, in realtà già nei decenni precedenti l’elevato uso di alcool era considerato estremamente pericoloso e deleterio per il proprio corpo.
L’abuso di cibo, invece, è una delle dipendenze nate negli ultimi anni, soprattutto a causa del cosiddetto cibo spazzatura. Nel corso di questo articolo non vogliamo parlarvi dal punto di vista psicologico di questi problemi, anche perché non ne avremmo le competenze necessarie. Vogliamo, però, fare l’esempio di alcuni calciatori che sono caduti in queste trappole e che, in molti casi, sono riusciti a superare queste sfide.
È utile, soprattutto per i più giovani, scoprire storie legate ai campioni delle quote serie A o di altri famosi campionati che hanno parzialmente rovinato la loro carriera per via dell’alcol o del cibo. In questo modo, conoscerete i maggiori rischi e ci penserete una volta in più prima di lasciarvi trascinare dal vortice delle dipendenze.
Giocatori e Cibo
Iniziamo a dire che tra i giocatori difficilmente può essere evidenziata una dipendenza dal cibo, tranne che in casi estremi. Questo perché parlando di sportivi che effettuano allenamenti quotidiani e analisi costanti. Inoltre, almeno quando sono i club a gestire tutto, seguono una dieta precisa e bilanciata.
Non mancano, però, i casi di giocatori che, seppur non avevano una dipendenza dal cibo, si sono presentati con diversi chili in sovrappeso sui campi di allenamento. Anche se c’è da dire che questo avveniva dopo periodi di inattività a causa di un infortunio o all’arrivo al proprio precampionato.
Cassano e Ronaldo il Fenomeno, ad esempio, sono i due forse più importanti in assoluto che, nel corso della loro carriera, sono scesi in campo con qualche chilo di troppo. C’è da dire, comunque, che la loro classe innata era più forte di una forma fisica scadente e riuscivano sempre a fare la differenza.
Problemi Dopo il Ritiro
Ben diversa, invece, la situazione per i calciatori che appendono le scarpe dal gioco al chiodo e si ritirano. Per loro, infatti, l’aumento di peso è quasi sempre fisso. Lo si deve innanzitutto al cambiamento delle proprie abitudini. Si passa infatti dall’allenarsi anche due o tre volte al giorno allo stare fermi. Non c’è più lo stress pre-partita e l’adrenalina che aiutavano a velocizzare il consumo di energie.
Inoltre, subentra anche una questione psicologica. Se fino a quel momento, infatti, la dieta era un cardine della propria vita e non si poteva lasciar andare il cibo, una volta che non c’è più questo limite, è molto semplice mangiare tutto ciò che si vuole.
Uno dei casi più esemplari è forse stato Maradona, anche se per il Pibe de Oro ci sono anche altre dipendenza a influire sul suo modo di vivere e il peso. Nonostante questo, però, vederlo in difficoltà anche nel muoversi, ha comunque toccato diverse persone.
Un’altra istantanea che ha spiazzato i propri tifosi è quella di Christian Riganò, storico bomber della Fiorentina che ha trascinato dalla Serie C alla Serie A dopo il fallimento economico. Riganò, infatti, alcuni anni fa è stato immortalato nel corso di una partita di beneficenza con un bel po’ di chili in più.
Alcol e Giocatori
Rispetto al cibo, l’alcool è più subdolo perché è una questione psicologica ma che, all’esterno, lascia pochi segni nel breve termine. Una volta passata la sbronza, infatti, si torna normali e lucidi, almeno all’apparenza. La condizione fisica, però, a lungo andare ne risente visto che si riposa male, il corpo è messo sotto stress, e anche gli organi finiscono per indebolirsi e causare diversi problemi, anche gravi. Insomma, non è la situazione migliore per un atleta.
Vediamo tre dei giocatori più famosi che hanno lottato con l’alcol.
Ariel Ortega
Talento argentino dalla classe cristallina, ha vestito per più volte la numero 10 della nazionale biancoceleste negli anni 2000. È famoso anche in Italia per aver vestito le maglie della Sampdoria prima e del Parma dopo, lasciando sempre un buon ricordo. Gli ultimi anni della sua carriera, però, sono stati rovinati dai continui problemi di dipendenza dall’alcol.
È purtroppo famoso anche per aver prima firmato con il Fenerbahce e poi essere andato in Argentina per una partita della nazionale senza far ritorno in Turchia. Motivo per cui è stato multato e sospeso.
George Best
Definito come la prima rock star del calcio mondiale, non potevano di certo mancare eccessi, sia in positivo grazie alla sua tecnica sopraffina, sia in negativo. Tra i punti deboli del Pallone d’Oro 1968, infatti, c’è stato proprio l’alcol. Avrebbe di certo potuto ottenere molti più successi se non avesse deciso di condurre uno stile di vita spericolato piuttosto che da atleta.
L’abuso di questa sostanza, poi, gli ha creato numerosi problemi di salute che lo hanno prima costretto a un trapianto di fegato nel 2002 e poi alla morte a causa di un’infezione epatica.
Paul Gascoigne
È probabilmente tra i giocatori che tutti conoscono, sia chi segue le scommesse calcio, sia i semplici appassionati. È noto per la sua forza, la tecnica e soprattutto per le sue intemperanze dentro e fuori dal campo da gioco.
Ha militato anche in Italia nella Lazio, conta decine di presenza nella nazionale inglese, ma da anni lotta con la dipendenza da alcol che lo ha portato ad avere diversi problemi, sia con la legge a causa di risse nei pub e atteggiamenti poco rispettosi, sia fisici che psicologici. E, ovviamente, anche economici. Si è ritrovato, infatti, senza soldi e ha dilapidato un patrimonio che si aggirava sui 27 milioni di sterline. A oggi sembra essere riuscito, anche grazie a un’operazione in Australia, a vincere la sua dipendenza.
Conclusione
Eccoci giunti alla fine del nostro articolo sugli abusi di alcol e cibo che, come abbiamo visto, possono portare gravi problemi anche a giocatori professionisti.
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