Quando sono nate le scommesse? Questa è una domanda a cui è davvero difficile dare una risposta visto che si ha traccia di scommesse, o comunque di qualcosa davvero molto simile, già diverse migliaia di anni fa. Sia in Oriente che in Grecia, così come nell’Antica Roma, infatti, si puntava su diversi giochi.
Nel corso di questo articolo vedremo nel dettaglio quali sono le scommesse e gli sport, se così si possono chiamare, su cui si puntava nell’Antica Roma. Inoltre, scopriremo come funzionavano e alcune loro caratteristiche importanti.
Scommesse Antichi Romani
Entriamo nel dettaglio del nostro articolo sulle scommesse sportive effettuate dagli Antichi Romani. Prima di iniziare a scoprire su cosa puntano, però, bisogna chiarire una serie di aspetti.
Innanzitutto, quando parliamo di Antica Roma, ci riferiamo a tutto l’Impero Romano che si snodava fino in Spagna e in tutta Italia. Non bisogna credere, infatti, che si faccia riferimento esclusivamente alla città di Roma. Alcune delle prove di cui ci serviremo nel corso di quest’analisi, ad esempio, provengono dalla Spagna, così come dalle città di Ercolano e Pompei che, a causa dell’eruzione del Vesuvio, hanno conservato tantissime esempi dello stile di vita dei romani, tra cui per l’appunto anche il gioco.
L’altro elemento importante da scoprire, invece, riguarda la legalità del gioco. È ormai certo, infatti, che le scommesse erano permesse a Roma, ma solo in un determinato periodo, ovvero quello dei Saturnali. Si tratta, infatti, delle festività dedicate al dio Saturno, che si tenevano intorno alla fine di dicembre in tutto l’Impero. Tra le varie attività festive, infatti, c’erano anche le scommesse su varie discipline e giochi come i dadi e gli astragali, di cui parleremo a breve.
Le Bische Clandestine
Come visto, quindi, il gioco era permesso solo per una manciata di giorni all’anno. Questo, però, non vuol dire che nella restante parte dell’anno i Romani non giocassero. Anzi, puntavano sempre e il gioco era davvero molto diffuso, anche se illegale.
I cittadini che venivano sorpresi a scommettere, infatti, erano ritenuti pericolosi e truffatori. Le pene a cui venivano inflitti i giocatori d’azzardo erano solitamente pecuniarie e cioè una multa, che era spesso pari a quattro volte le somme giocate.
C’è da sottolineare, però, che erano puniti solo i giocatori e non chi, ad esempio, li ospitava. Questo, quindi, ha fatto sì che tantissimi osti creassero delle vere e proprie bische clandestine nel retro delle loro botteghe. Ovviamente, gli affari andavano a gonfie vele visto che si riunivano decine di persone per bere e, soprattutto, per giocare. Qualora gli edili, ovvero le persone incaricate dallo Stato di verificare se si giocasse d’azzardo, scovassero queste bische, le pene erano applicate solo ai giocatori.
I Giochi degli Antichi Romani
Tra i giochi più famosi su cui puntavano gli Antichi Romani ne abbiamo due in particolare, che si praticavano ovunque, quindi sia nei palazzi del potere, sia nelle bische che al fronte, dove i soldati romani passavano il tempo giocando d’azzardo. I giochi in questione sono i dadi e gli astragali, di cui parleremo adesso nel dettaglio.
I Dadi
Questo era probabilmente il gioco più diffuso di tutti e si praticava proprio come oggi. Si trattava, infatti, di cubi sulle cui facce era incisi un numero, da 1 fino a 6. La metodologia di gioco tipica era quella che prevedeva il lancio di due o tre dadi alla volta e bisogna predire la somma dei numeri usciti. Chi indovina, ovviamente, vinceva la posta in palio pattuita all’inizio della partita.
In alcuni casi, poi, si poteva anche fare una sorta di battaglia di dadi. Ovvero i giocatori che vi partecipavano, lanciavano un dado ciascuno e chi aveva il punteggio più alto vinceva.
Inoltre, i dadi erano utilizzati anche per giochi da tavola. Il più famoso tra questi era il “ludus duodecim scriptorum” che in molti definiscono come un antico backgammon.
Gli Astragali
Meno conosciuto oggi, ma famosissimo, all’epoca, gli astragali era un altro gioco molto diffuso in tutto l’Impero Romano. In pratica, si trattava di quattro bastoncini che venivano lanciati in aria e si poteva puntare sul mondo in cui sarebbero caduti a terra. In alcuni casi vi erano anche incisi dei numeri sulle varie facce e questo, quindi, permetteva di scommettere sulla somma.
Giocatori Illustri degli Antichi Romani
Anche all’epoca non mancavano tra i giocatori d’azzardo personaggi assai noti. Tra questi spiccano sicuramente gli imperatori. Nerone, ad esempio, era noto per essere un appassionato di giochi e amava puntare specialmente sui dadi. Inoltre, una delle caratteristiche che lo contraddistinguevano rispetto ad altri giocatori erano sicuramente le puntate di valore elevatissimo.
Anche l’Imperatore Claudio era molto appassionato di dadi tanto che, oltre a giocarci spesso, scrisse anche un libro su questo argomento.
Uno dei più assidui con le scommesse, poi, era Augusto, noto anche per abbonare agli sconfitti il pagamento delle puntate.
C’è da dire, poi, che tutti questi imperatori non puntavano e giocavano solo nei periodi in cui era permesso, ovvero i Saturnali ed eventuali altre feste. Il gioco, infatti, era il loro passatempo e lo praticavano sempre.
Conclusione
Eccoci arrivati al termine del nostro articolo sulle scommesse e sugli sport su cui erano soliti puntare gli Antichi Romani. Se volete restare aggiornati su tutto ciò che riguarda il mondo degli sport, il calendario sportivo dei principali eventi, le guide e le strategie per aumentare la propria chance di vittoria, allora seguite il nostro blog.
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