Il mondo dei casino, sia quelli online che terrestri, è ricco di vincite enormi. Queste vengono raccontate da giocatore in giocatore finendo talvolta anche nel vero e proprio mito. Nei prossimi paragrafi vedremo quali sono state le vincite più importanti e alcune curiosità sul loro conto. Come detto, non assicuriamo sulla veridicità di tutti i particolari. Come ogni buona storia che si tramanda di generazione in generazione, infatti, viene sempre aggiunto qualche particolare spesso utile alla narrazione. Quello che ci interessa, però, è capire che il mondo del gioco, se vissuto con responsabilità e se si gioca solo per divertirsi, può qualche volta regalare delle gioie incredibili.
Le Più Grandi Vincite al Casinò: le Migliori Cinque
L’Uomo che “Ruppe” la Banca di Montecarlo: Joseph Jaggers
Quella che vi stiamo per raccontare è la storia di Joseph Jaggers, noto anche per essere l’uomo che ruppe la banca del casinò di Montecarlo. Devi sapere, infatti, che ogni tavolo funziona come una sorta di banca. Ovvero dal momento in cui apre, fino a quando non chiude, gestisce vincite e incassi in autonomia. Quando, però, c’è una grande vincita al tavolo che gli fa finire i soldi, e quindi lo costringe a chiudere, si dice che la banca è stata rotta. E questo è il caso dell’inglese Jaggers, che intorno alla metà del diciannovesimo secolo ebbe un’intuizione.
In pratica, scoprì che la ruota della roulette non era sempre perfetta e che aveva delle leggerissime inclinazioni che potevano influire sull’esito del risultato che quindi diventava prevedibile. Dopo aver fatto qualche esperimento nei casinò inglesi, decise di tentare il tutto per tutto è si recò nella patria del gioco, ovvero Monte Carlo. Prese in prestito alcune migliaia di franchi da scommettere tutti sulla roulette. Una volta in Costa Azzurra, i risultati furono straordinari. Si narra che la prima notte portò via 350 mila franchi tanto da costringere alcuni tavoli a chiudere perché avevano finito i soldi. Ma la sua avventura non finì quella sera, visto che nel giro di una settimana si stima che le sue vincite superarono il milione e mezzo di franchi.
Ovviamente le strutture capirono la criticità della roulette e la sistemarono immediatamente. Jaggers, quindi, fu l’unico che poté approfittarne.
Archie Karas: l’Uomo dalle Mille Risorse
In questo paragrafo ti parleremo di un vero e proprio mito per i giocatori di tutto il mondo: Archie karas. Questi, infatti, è noto a tutti per le sue incredibili e milionarie vincite, ma anche per le sue tantissime perdite. Karas nasce come giocatore, e spesso truffatore, del biliardo. Si racconta che nel giro di pochi mesi abbia guadagnato oltre un milione di dollari. Gran parte di questo denaro, però, finiva per essere riperso ai tavoli da gioco, come gli successe a Los Angeles nel 1992 quando perse tutto a poker.
Invece di demoralizzarsi, decise di utilizzare quei 50 dollari per andare a Chicago e grazie ad un prestito di 10 mila dollari, tentò il tutto per tutto a poker. Questa volta la fortuna fu dalla sua parte, visto che in qualche sessione di gioco vinse diversi milioni.
Dopo aver finito al gioco di carte, decise di passare ai dadi. Alla fine della serata aveva ottenuto quella che rientra tra le più grandi vincite al casinò: 17 milioni di dollari. Nel giro di qualche settimana le sue vincite arrivano a ben 40 milioni di dollari. C’è da dire, però, che la sua passione per il tavolo verde lo portarono anche a perdere grosse cifre finendo più volte alla bancarotta.
Peter e le Slot Machine Online
Ovviamente non poteva mancare tra le più grandi vincite al casinò un successo monstre nelle slot online e nei giochi di video poker online. In questo caso, quindi, parleremo della vincita di Peter, pseudonimo di un giocatore norvegese che, per ovvi motivi, è voluto restare anonimo che nel corso di una sessione di gioco in un casinò virtuale è riuscito a sbancare tutto ad una slot con jackpot progressivo. La vincita, secondo quanto riportato anche da diversi media norvegesi, è di €11,7 milioni (38 milioni di Corone norvegesi).
Anche in questo caso, tutto nasce da un colpo di fortuna incredibile che nessuno avrebbe potuto vedere. Ma in effetti, il bello del gioco sta anche in questo.
Ashley Revell Rischia Tutto
La storia di Ashley Revell, avvenuta nel 2003, è qualcosa di davvero particolare e anche difficile da credere. Revell, infatti, era un giocatore inglese, probabilmente stanco della sua vita e desideroso di avventure ed emozioni forti. Proprio per questo un giorno decise di vendere tutto ciò che aveva, tra cui anche la sua casa di Londra. Raccolse il denaro e acquistò un biglietto d’aereo per Las Vegas.
Andò al Plaza, si sedette al tavolo della roulette e senza battere ciglio piazzo tutto il denaro che aveva, circa 135 mila sterline, sul Rosso. La fortuna volle che la pallina si fermasse proprio sullo slot di un numero rosso e quindi ottenne una vincita pari alla somma giocata. Dopo aver ottenuto le fiches vinte, si alzò ancora una volta impassibile e se ne andò. Di lui non si è saputo più niente, ma la sua storia viene sempre ricordata sia al Plaza che in tutti i casinò terrestri. Naturalmente, il nostro consiglio è di non fare mai una cosa del genere che può portarvi al fallimento. Meglio divertirsi e puntare piccole cifre.
Sean Connery e il Mito del “172
L’ultima storia per quanto riguarda le più grandi vincite al casinò vede come protagonista un famosissimo attore di Hollywood, Sean Connery che nel corso della sua carriera ha vestito anche i panni di James Bond. Connery, appassionato giocatore di roulette, era intento in una sessione di gioco in un casinò europeo. Iniziò a puntare giro dopo giro sul numero 17 senza, però esito, positivo.
Quando la pallina si fermò proprio su quel numero, decise di non ritirare le vincite ma di lasciarle nuovamente sullo stesso numero. E la pallina si fermò ancora una volta sul 17. Connery, però, sfidò nuovamente la sorte e lasciò di nuovo le vincite sul numero 17. La fortuna volle che si fermasse ancora lì.
Una storia incredibile che viene spesso raccontata quando si vuole parlare dell’imprevedibilità di questo gioco.
