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Chelsea – Che ne sarà di Antonio Conte?

Lunedì sera il Chelsea ha incassato la peggior sconfitta stagionale, perdendo 4-1 contro il Watford di metà classifica. È l’ultimo di una serie di brutti risultati per i Blues che in campionato non hanno ancora vinto una sola partita quest’anno. L’unica consolazione del 2018 è infatti la vittoria per 3-0 nella FA Cup contro il Newcastle. La squadra di Conte siede attualemente al quarto posto, 19 punti dietro al Man City in volata solitaria.

Mancano solo due settimane allo scontro con il Barcellona di Champions League e, stando alla forma attuale di entrambe le squadre, gli inglesi non hanno una possibilità di vittoria.

Le ragioni di questa stagione altalenante sono parecchie, anche se la più gettonata è quella rigurdante la gestione poco convincente di Antonio Conte.

Il tecnico pugliese brontola dall’inizio del campionato, con un decisivo aumento delle lamentele dall’inizio del 2018 dovute alla mancanza di investimenti su alcuni giocatori che avrebbe voluto in squadra durante la sessione di calciomercato di fine anno. Altra fonte di irritazione per Conte è la delusione sul rilascio da parte del club di Nemanja Matic che a detta dell’allenatore avrebbe tolto profondità alla squadra. I commenti più recenti rivolti dall’allenatore contro il patron Abramovich, come quelli del dopo Watford, non sono di certo passati inosservati e potrebbero rivelarsi la goccia che fa traboccare il vaso riguardo alla sua possibile sostituzione. Come è noto, Abramovich è un presidente spietato e non risponde bene all’insubordinazione.

Conte però non ha tutti i torti a lamentarsi della campagna acquisti del Chelsea. N’Golo Kante sembra essere l’unico acquisto degno di nota, mentre l’inizio scoppiettante di Alvaro Morata ha avuto vita breve. Il resto dei giocatori comprati invece ha inciso pochissimo se non per nulla. Effettivamente, sembra che l’era delle grandi spese allo Stamford Bridge sia passata. Dopo il colpo di mercato di Eden Hazard nel 2012, sembra che il club non abbia più centrato nessun acquisto davvero importante. Giocatori del calibro di Paul Pogba, Alexis Sanchez, Romelu Lukaku, John Stones, Alex Oxlade-Chamberlain e Virgil van Dijk hanno preferito unirsi ai rivali e prosperare tra le loro file.

Gli aiuti scarseggiano persino tra le file minori. I milioni investiti nelle selezioni minori del Chelsea non hanno culminato fin’ora in alcun trasferimento dalla primavera alla prima squadra. Ruben Loftus-Cheek, uno dei pochi esempi positivi arrivato dalle file della primavera, è stranamente in prestito al Crystal Palace dove sta disputando un campionato sicuramente più decisivo di Bakayoko in questa stagione.

Inoltre, alla squadra manca un leader. Sostituire l’ex capitano John Terry si sta rivelando un’impresa tutt’altro che facile viste le capacità di leadership del trentasettenne, ora in forze all’Aston Villa, e la mancanza di polso di giocatori più esperti come Cesar Azplicueta e Cesc Fabregas, incapaci di tenere insieme la squadra.

Il punto principale però rimane Antonio Conte e ci sono già parecchi nomi sulla lista dei possibili candidati che potrebbero sostituirlo sulla panchina del Chelsea. Adiamoli a scoprire.

Luis Enrique

Esperienza da allenatore: Barcellona B, Roma, Celta Vigo, Barcellona

Trofei: La Liga (2014/15, 2015/16), Coppa del Rey (2014/15, 2015/16, 2016/17), Supercoppa spagnola 2016, Champions League 2014/15, Supercoppa UEFA 2015, FIFA Club World Coppa 2015

Dopo il Barcellona, Luis Enrique è attualmente disoccupato. I suoi due titoli della Liga e la Champions League conquistati coi i blaugrana fanno si che il tecnico spagnolo sia il più probabile dei possibili sostituti di Antonio Conte.

Carlo Ancelotti

Esperienza da allenatore: Reggiana, Parma, Juventus, Milan, Chelsea, Paris St. Germain, Real Madrid, Bayern Monaco

Trofei: Serie A 2003/04, Coppa Italia 2002/03, Supercoppa Italiana 2004, Champions League (2002/03, 2006/07, 2013/14), Supercoppa UEFA (2003, 2007, 2014), Coppa del Mondo per club FIFA (2007, 2014), Premier League 2009/10, FA Cup 2009/10, Community Shield 2009, Ligue 1 2012/13, Bundesliga 2016/17, DFL Supercup (2016, 2017)

Ancelotti è sicuramente il manager più esperto di questa lista, con una brillante carriera al timone di alcuni dei più grandi club d’Europa. Tra queste compagini c’è anche il Chealsea dell’era 2009-2011, con il quale il tecnico emiliano aveva conquistato un double Premier League-FA Cup conseguito con il Chelsea nel 2010. È stato anche designato come possibile sostituto di Arsene Wenger all’Arsenal.

Maurizio Sarri

Esperienza da allenatore: Empoli, Napoli

Trofei: nessuno

A differenza dei due sovracitati, Maurizio Sarri è attualmente impiegato come allenatore del Napoli e non vorrebbe andarsene fino all’estate considerato che la sua squadra siede attualmente in vetta alla Serie A. Gli eccellenti risultati ottenuti con la squadra partenopea hanno reso il tecnico toscano uno dei possibili bersagli per continuare la gerarchia dei Blues. Tra le sue abilità ci sarebbe quella di scovatore di giovani talenti, il che sarebbe molto utile in un club che vede l’investimento sui giovani al centro della propria politica.

Diego Simeone

Esperienza da allenatore: Racing Club, Estudiantes La Plata, River Plate, San Lorenzo, Catania, Racing Club, Atletico Madrid

Trofei: La Liga 2013/14, Coppa del Rey 2012/13, Supercoppa spagnola 2014, Europa League 2011/12, Supercoppa UEFA 2012

Il nome di Simeone viene regolarmente ripescato ogni volta ci sia un vuoto importante sulle panchine della Premier League ed era per altro il primo obiettivo del Chelsea prima di ingaggiare Conte. Il suo contratto con l’Atletico però non scade fino al 2020 e, secondo quanto riferito, il tecnico argentino vorrebbe continuare la transizione del club nel loro nuovo stadio.

Frank Lampard

Esperienza da allenatore: nessuna

Trofei: nessuno

Frank Lampard sarebbe una scelta eccellente per mantenere i tifosi vicino alla squadra. Anche se l’ex giocatore non ha esperienza da allenatore, potrebbe essere utilizzato come manager provvisorio fino alla fine della stagione. Recentemente l’ex Chelsea ha rifiutato un ruolo con l’Oxford United, ma ha chiarito il suo desiderio di dirigere ai massimi livelli in un futuro prossimo. Sarebbe sicuramente un grosso rischio per il club, anche se potrebbe risultare interessante vederlo alla prova.

Scritto da Andrea Gorio